A sentire “Museo della fantasia” verrebbe quasi in mente un museo dalle forme bizzarre, forse un po’ goticheggianti, una struttura stravagante sin dall’esterno, magari con sezioni in prevalenza dedicate al pubblico dei più piccoli. E invece il Museo della fantasia a nord di Bernried, in Baviera, si presenta esternamente in una veste limpida, essenziale, moderna, e raccoglie collezioni per il pubblico più vasto. L’edificio, che porta la firma Günter Behnisch, si caratterizza per un’architettura dinamica, articolata in volumi verticali e piani orizzontali disposti su livelli diversi. Il lago di Starnberg e il parco circostanti il museo sono elementi posti vivacemente in dialogo con l’architettura, che si apre alla natura con ampie vetrate e terrazze aggettanti e pare quasi mimetizzarsi al suo interno grazie alla presenza di tetti verdi.

Buchheim Museum - Bernried

Il complesso di 4000 mq è stato inaugurato nel 2001 per ospitare le corpose collezioni di Lothar-Günther Buchheim (1918-2007), scrittore, critico d’arte, fotografo e artista tedesco, nonché vorace ed eclettico collezionista. Partendo dalle sale esposte a nord, è possibile ammirare le opere degli Espressionisti tedeschi del movimento Die Brücke, il nucleo principale delle collezioni Buchheim, e presenti in una grande varietà di tecniche: non solo dipinti e acquarelli, ma anche disegni e stampe grafiche.

Poco oltre, dopo aver osservato lavori di Kirchner, Heckel, Schmidt-Rottluff e Pechstein si trovano esposti pezzi di artigianato popolare bavarese e oggetti di culto africani. Nelle sale delle “torri”, dove sono collocate le raccolte di carattere etnologico ed etnografico, sono presentate al pubblico stampe grafiche popolari, porcellane, ceramiche, come pure vetri, tessuti e gioielli da ogni parte del mondo, disegni cinesi, xilografie giapponesi, e ancora manifesti, vasi in stile floreale e addirittura figure di animali presi da giostre e circa 3000 fermacarte in vetro. Presenti in questa sezione anche lavori di artisti autodidatti e opere realizzate dallo stesso Buchheim.

Buchheim Museum - Ausstellungsräume

Se non fosse per il design moderno delle sale e i sistemi di commento alle opere, il visitatore potrebbe immaginarsi in un percorso fantasioso, più che negli ambienti di un museo contemporaneo, in quelli di una wunderkammer del XVI secolo, dove poter osservare a bocca aperta ogni sorta di curiosità e meraviglia. In effetti questi oggetti così eterogenei, che usualmente sarebbero esposti in musei diversi tra loro, trovano la loro ragion d’essere tutti sotto un unico tetto proprio perché legati agli interessi e i gusti più disparati e stravaganti del loro collezionista, che, come un conoscitore rinascimentale, li ha raccolti dapprima nelle sue stanze private, per poi destinarli alle ampie sale di un museo moderno, aperto alla fruizione del pubblico. Un museo delle meraviglie, dunque? Forse sì, o forse un “museo della fantasia”, ma quella meramente collezionistica, di Lothar-Günther Buchheim.

Bucheim_Museum_BMW

Il Museo Buchheim in internet: Buchheim Museum der Phantasie

Bilder: Oben: Buchheim Museum der Phantasie © Silvano Zais; 2. von oben: Buchheim Museum der Phantasie © Buchheim Museum; Erich Heckel, Der schlafende Pechstein, 1910, Öl auf Leinwand, Buchheim Museum der Phantasie © Nachlass Erich Heckel, Hemmenhofen; Alexej von Jawlensky, Kopf in Blau, 1912, Öl auf Karton, Buchheim Museum der Phantasie © VG Bild-Kunst, Bonn 2015; Buchheim Museum der Phantasie – Ausstellungsräume © Buchheim Museum; ganz unten: Buchheim Museum der Phantasie © Silvano Zais